Si afferma spesso che “si ragiona con la pancia”. Non è solo un modo di dire, ma una frase che riflette una verità scientifica: lo stretto rapporto tra l’apparato digerente e il cervello, che interagiscono tra loro tramite una fitta rete di fibre nervose del cosiddetto sistema vegetativo (deputato alle risposte involontarie). Ciò fa intuire subito perché molte persone che soffrono di stati di stress e ansia spesso manifestino il loro disagio attraverso disturbi dello stomaco che, insieme all’intestino, è definito “secondo cervello”. Dunque, esiste un preciso legame tra stress, stomaco e intestino.
Tra stress e stomaco esiste un legame che si manifesta a livello nervoso e ormonale. Innanzitutto, condizioni di forte apprensione emotiva determinano nell’organismo la produzione di due ormoni, il cortisolo e l’adrenalina, che provocano una serie di effetti sull’apparato digerente, come l’aumentata produzione di acido. Anche l’iperattività del sistema nervoso tipica dello stress comporta problemi nella produzione di succhi gastrici e nella motilità gastrointestinale, rendendo più difficili la digestione e l’assimilazione del cibo. Da questi meccanismi generali derivano i sintomi fastidiosi che rientrano tra le “somatizzazioni” (manifestazioni a livello corporeo di condizioni di disagio psicologico) dell’ansia e dello stress.
I disturbi allo stomaco più frequenti correlati allo stress sono: mal di stomaco, acidità di stomaco e bruciore di stomaco. In tutti e tre i casi, la causa principale è l’aumentata produzione di acido gastrico, dovuta all’eccessiva produzione di cortisolo e adrenalina, che provoca infiammazione della mucosa. Il rapporto tra stress e gonfiore di stomaco è invece più complesso. Da un lato l’infiammazione della mucosa provoca una cattiva digestione. Dall’altro, la condizione di stress e l’aumentata secrezione di acido possono causare spasmi a livello della porzione terminale dello stomaco (piloro), alterando i meccanismi di vuotamento gastrico. Nel complesso, questo si traduce in una sensazione di pienezza e tensione addominale a livello dello stomaco, soprattutto dopo i pasti. Occorre sottolineare, peraltro, che a causa dell’alterata motilità della muscolatura gastrica, chi soffre di ansia o è sotto stress non raramente lamenta gonfiore allo stomaco anche quando non ha mangiato niente. Per lo stesso motivo il senso di pienezza e di tensione addominale, quando causato da stress e ansia, coinvolge spesso l’intestino, in particolare la sua parte terminale (colon), con alterata regolarità delle sue funzioni principali.
I rimedi per i disturbi allo stomaco causati da stress e ansia sono molti. La prima raccomandazione è seguire un’alimentazione corretta e adottare uno stile di vita equilibrato, cercando di allontanare i ritmi frenetici spesso imposti dagli impegni della vita quotidiana. Pertanto, è importante ritagliarsi il giusto tempo per ogni pasto e concentrarsi sul masticare bene e a lungo, evitando comunque l’eccesso di cibo, che diventa una causa diretta di gonfiore gastrico. Il regime alimentare deve essere vario ed equilibrato, privo di cibi di difficile digestione e ricco di alimenti ricchi di vitamine, specie del gruppo B, utili a produrre l’energia necessaria per la salute del sistema nervoso. Fondamentale, poi, è dedicare del tempo al riposo, ad una moderata attività fisica e al tempo libero, al fine di ritrovare un appropriato equilibrio psicologico.
Si può ricorrere infine a una serie di efficaci rimedi naturali. Tra le piante da cui si estraggono la maggior parte degli integratori, le più utilizzate sono:
Indicati per il trattamento della sfera emotiva sono infine:
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